La donna di Gilles è un libro che ho scoperto grazie a due grandiose utenti della biblioteca in cui ho lavorato. Mi sorprende non esserne venuta a conoscenza prima attraverso i miei studi. E’ un testo che dovrebbe essere assolutamente consigliato vista la gamma di temi che affronta e la sua scorrevolezza.
Ambientato nel Belgio degli anni ’30, Elisa, la protagonista, è moglie di Gilles e madre di due gemelle, in attesa del primo maschietto. Elisa sguazza felicemente nella cultura patriarcale del tempo: dal momento in cui ha visto Gilles la sua unica vocazione è essergli moglie, in una devozione totale ed incondizionata. Colpevole di amare le figlie solo in quanto proiezione del suo uomo, colpevole di amare fino all’annullamento di sé, eppure profonda, intelligente e sensibile... Le si può recriminare il suo amore eccessivo? Si! O almeno, così la pensavo finché non mi sono calata tra le pagine di questo capolavoro. Come giovane donna, figlia del mio tempo, avrei subito biasimato una “Elisa”, ma la complessità del personaggio non me l’ha permesso...
Diametralmente opposta ad Elisa è sua sorella Victorine. Per Victorine la vita è un giro di giostra e Gilles, suo cognato, uno dei tanti.
Che Gilles sia veramente uno che come tanti non si accorge della sua fortuna, rischiando tutto per attimi di incerta felicità? Devoto, infedele, vittima... Chi è Gilles?
Questo romanzo ispeziona minuziosamente molte dinamiche della vita di coppia, dell’amore, della famiglia, del tradimento e non ultimo dell’io e dell’autocoscienza di sé.
Nel libro scritto da Madeleine Bourdouxhe si può leggere di amori folli, passionali, distruttivi ma anche di sacrificio e affermazione.
148 pagine dense di sentimenti che ci guidano attraverso riflessioni chiave.
P.s: E’ stato fatto anche il film, che a mio dispetto devo dire essere abbastanza fedele al libro... A mio dispetto perché avrebbe davvero potuto essere meritevole se non l’enorme stonatura nel personaggio di Gilles. L’attore è bravo, non c’è che dire, ma... non è Gilles!
Sarò veniale ma per tutto il libro Gilles è stato descritto come l’uomo nordico alto, biondo, quadrato, spalle larghe... invece Clovis Cornillac è tozzo, rotondo di lineamenti e moro. In qualsiasi altro film potrebbe essere un bell’uomo ma nei panni di Gilles è un rospo.