venerdì 12 aprile 2013

PICCOLI SUICIDI TRA AMICI di Arto Paasilinna


Pardonnez moi, sono stata molto occupata a cercare lavoro ultimamente e non ho avuto molto tempo per il blog... alla faccia di chi pensa che essendo disoccupata mi dia alla “pacchia” (e c’è chi lo pensa davvero)!
Innanzitutto sono contentissima di vedere che durante la mia assenza il blog ha continuato a crescere: è stata una bellissima sorpresa trovare qualche follower in più, qualche nuovo commento e tante visualizzazioni di pagina... Certo, si tratta di piccoli passi ma per essere all’inizio di questo nuovo viaggio direi che la partenza è ottima!
E a proposito di viaggio, col post di oggi vorrei riallacciarmi al tema dei “racconti on the road” parlandovi di un esilarante capolavoro: PICCOLI SUICIDI TRA AMICI di Arto Paasilinna.
Un libro perfetto per questo periodo dell’anno in cui il tempo è ancora freddo, l’inverno non ancora alle spalle, eppure quando il sole fa capolino non si fatica a scorgere la bella stagione innanzi a noi.
Ma bando alle ciance, senz’altro vorrete sapere di che parla il libro... Ebbene la tematica principale come si può intuire dal titolo è il suicidio. M’immagino sarete un po’ sgomenti, ma niente paura: sebbene non manchi di toccare aspetti complessi e delicati, il libro tratta il tema del suicidio in maniera piuttosto rocambolesca e, per assurdo, oserei descriverlo come spassoso.
Arto Paasilinna è semplicemente geniale per come riesce a far riflettere il lettore su un argomento tanto drammatico pur strappandogli delle risate. Attenzione, l’autore non sminuisce il problema del suicidio né lo ridicolizza, bensì gli insegna nuove prospettive e l’arte del “non prendersi troppo sul serio”.
Altro tema portante del libro è il viaggio: sarà proprio “on the road” che la Libera Associazione dei Morituri Anonimi riscoprirà la joie de vivre, leggendo “Piccoli Suicidi tra Amici” il lettore assisterà ad un vero e proprio disgelo dell’anima, è per questo che consiglio di leggerlo ora che la primavera è ancora timida (per me un libro è come una buona bottiglia di vino: per essere degustato al meglio necessita del giusto abbinamento).
Il suicidio ed il viaggio, sono i principali fili attraverso cui si snoda la trama, ma molti altri ancora sono gli argomenti che verranno toccati lungo la lettura e a chi fosse ancora scettico dedico un piccolissimo assaggio dell’opera.

“Un caso banale aveva salvato la vita a quei due pezzi d’uomo. Fallire un suicidio non è poi la cosa più tragica al mondo: non si può riuscire sempre in tutto.
Tanto Onni Rellonen quanto Hermanni Kemppainen avevano scelto casualmente lo stesso fienile per porre fine ai propri giorni e vi erano capitai nello stesso preciso istante; il contrattempo aveva impedito quel loro gesto di autolesionismo. Avevano perciò dovuto desitere dal proposito, e lo fecero di comune accordo. Fumarono una sigaretta, inspirando a pieni polmoni le prime boccate della vita che restava loro da vivere.”

Allora, vi solletica l’idea? Vi stuzzica l’appetito? Insomma, vi incuriosisce o no?

P.s: Se potete cercate di non leggere la trama, un libro così va scoperto pagina dopo pagina senza che troppe anticipazioni ne guastino l’effetto.

2 commenti: